Le aziende italiane potrebbero essere interessate al processo di privatizzazione delle imprese statali della Bulgaria. È quanto rivelato dal ministro dell’Economia Bozhidar Lukarski che ha anche precisato come i settori più “attraenti” siano il settore turistico, con gli accordi di concessione e gli interventi necessari per modernizzare gli aeroporti, ma anche le infrastrutture stradali e ferroviarie.
Nel contesto del forum economico, svoltosi a Sofia, dal titolo “Bulgaria e Italia: insieme per la crescita” che ha visto la partecipazione del sottosegretario agli Affari Esteri, Benedetto Della Vedova, Lukarski ha sottolineato come la cooperazione economica e commerciale tra la Bulgaria e l’Italia si stia sviluppando in modo molto dinamico.
Il politico bulgaro ha aperto la strada per la realizzazione di progetti di comune interesse in diversi ambiti: dalla produzione di auto, all’elettronica, passando per l’informatica, così come nell’industria, la chimica, il settore farmaceutico, l’industria alimentare, il turismo, la logistica e l’energia.
L’Italia rappresenta per la Bulgaria il decimo partner per quanto attiene gli investimenti diretti nel periodo 1996-2014, con un importo che raggiunge la cifra di 1,49 miliardi di euro.
In territorio bulgaro sono state registrate oltre 1.000 aziende a capitale italiano che hanno contribuito alla creazione di circa 25 mila posti di lavoro.
Il ministro dell’Economia ha, inoltre, presentato i vantaggi offerti dal suo Paese come l’attuazione di una politica volta a favorire gli investimenti.
Il sottosegratario Della Vedova ha, dal suo canto, confermato che la Bulgaria sta diventando un mercato sempre più importante per le esportazioni e gli investimenti italiani.
I due hanno anche affrontato i temi dei flussi migratori, la crisi russo-ucraina e quella libica, senza tralasciare la lotta al terrorismo.
È stato destinato spazio anche all’ingresso della Bulgaria nell’area Schengen.