Mobilità sociale nuovo valore assoluto. In Europa crescono comunità e non solo di giovani
(ANSA) – Londra, Berlino e ora Parigi: gli italiani all’estero, giovani ma non solo, fanno rete. La comunità italiana in Europa sta vivendo un momento di grande vivacità, basti pensare che labusiness directory italiana gratuita in Gran Bretagna, aperta appena 15 mesi fa, ha 1.3k di iscritti, dati aggiornati a maggio e che gli utenti sui sociali media, italiani in Uk, in Italia e stranieri con interesse italofilo sono 50k.
Dritte su dove abitare, come ambientarsi, quali zone frequentare da subito, quali passi anche burocratici fare una volta arrivati nelle capitali europee, in una parola come muoversi, sono apprezzatissime, ma è anche l’organizzazione sul fronte business ad andare bene. The Italian Community, che ha il patrocinio diplomatico e media sponsor con Camera di Commercio, Istituto italiano di cultura sta diventando il markeplace per gli italiani a livello internazionale. Del resto è lo stesso concetto di comunità ad essere cruciale e non solo per gli italiani. Vale per i rifugiati che tentano di varcare la Fortezza Europa e per gli stessi europei che vogliono fare esperienza nei paesi limitrofi: là dove un tempo c’erano i legami familiari degli emigrati ora ci sono le community, grazie alle connessioni che offre lo sviluppo di internet. ‘’La gente ne parla, sente il fenomeno e soprattutto lo vive, con famiglie intere che decidono di partire. Ogni giorno. Da ogni Paese.
Il fenomeno dell’esodo non tocca solo l’Italia in crisi, ma anche i Paesi che funzionano bene. È un fenomeno naturale organico dettato dalla nuova realtà del mobilità sociale. Oggi più che mai attuale e possibile. Basta parlarne in termini pessimistici, come se andare a lavorare in altri paesi europei fosse un fenomeno esclusivo dei nostri giovani’’, osserva Alessia Affinita, direttrice della Italian Community a Londra. Rispetto anche a dieci anni fa, non parliamo di venti o ancora più indietro, questa generazione di giovani italiani ha opportunità inimmaginabili prima e la crisi economica non sempre c’entra, non sempre è il motore anche se spesso viene incastrata entro questi ambiti e inquadrata come ‘fuga’. Oltre al valore sociale di offrire visibilità gratuita ai business italiani all’estero, ‘’The Italian Community – prosegue – si fa portavoce di due obiettivi più profondi che riguardano l’Italia: incentivare i business a restare in Italia, trovando Partners commerciali all’estero. Vendendo all’estero. Lasciando i soldi in Italia. Facendo ricrescere il Paese e parlare del controesodo , che non è certo ancora realtà, ma un fenomeno che può diventare realtà’’.
E’ la mobilità sociale il nuovo valore assoluto di questi tempi contemporanei, un privilegio che tocca gli europei e che fa rimanere tutti gli altri, come stiamo vedendo drammaticamente in questi giorni, al di qua dei muri (l’ultimo quello in Ungheria per evitare l’esodo dall’est).
Da Londra, la directory ha aperto nel giro degli ultimi mesi prima a Berlino e ora dal primo giugno a Parigi, dove secondo le stime dell’ultimo anno da parte dell’Ambasciata Italiana in Francia, sono stati effettuati 56 investimenti sul suolo francese da parte di aziende italiane e sono stati creati 3.200 posti di lavoro
Il progetto è in continua evoluzione: l’imprenditrice e fondatrice Alessia Affinita prevede le aperture in estate a New York e a ottobre di The Italian Community Group.
Fonte: ANSA